Prestazioni funzionali

LE PRESTAZIONI DEL SERRAMENTO

Per definire le prestazioni del serramento è utile analizzarne la funzione primaria: elemento del tamponamento esterno che permette il passaggio della luce e dell’aria.
Questo indica che il serramento deve essere annoverato fra quei componenti che l’uomo utilizza per creare l’ambiente e il clima ideale.
Le richieste progettuali possono contemplare condizioni quasi inimmaginabili sottoponendo la finestra a un ruolo sempre più importante e impegnativo.
Ne sono dimostrazione l’elenco dei requisiti che devono essere considerati nella fase progettuale.
Requisiti di resistenza alle sollecitazioni derivanti da carichi statici
Descrizione
Capacità o attitudine di sopportare le sollecitazioni derivanti dal carico dovuto al peso proprio e dai carichi di servizio senza deformazioni permanenti e tali da pregiudicare la stabilità la sicurezza e la funzionalità.
Caratteristiche

  • solidità e coerenza del sistema costruito;
  • sicurezza degli utenti;
  • economia dei trasporti e della messa in opera (massa e ingombro);
  • flessibilità di trasformazione dell’edificio;
  • resistenza allo smantellamento (alla demoli
    zione);
  • resistenza ai fenomeni vibratori;
  • resistenza ai fenomeni sismici;
  • comportamento acustico;
  • comportamento igrotermico (deformazione
    ai giunti sotto carico);
  • efficienza strutturale.

Requisiti di resistenza alle sollecitazioni derivanti dal carico del vento
Descrizione
Capacità e attitudine di sopportare, senza deformazioni permanenti e tali da pregiudicare la stabilità, la sicurezza e la funzionalità, le sollecitazioni derivanti dal carico dinamico del vento sull’edificio e sulle parti specifiche.
Caratteristiche

  • direzione e forza dei venti dominanti;
  • frequenze stagionali dei venti dominanti;
  • presenza contemporanea del vento e della
    pioggia;
  • efficienza strutturale;
  • sicurezza degli utenti;
  • sicurezza degli operatori;
  • permeabilità all’aria;
  • tenuta all’acqua;
  • comportamento igrotermico;
  • ventilazione naturale ed artificiale;
  • vibrazioni e usura meccanica;
  • rumorosità e comfort acustico;
  • carico del vento sulle pareti divisorie interne;
  • coerenza dei movimenti con i componenti
    adiacenti;
  • tolleranze e giochi di montaggio;
  • economia di manutenzione e gestione;
  • presenza di edifici od ostacoli in grado di
    provocare anomalie nel flusso naturale del
    vento attorno all’edificio;
  • forme particolari nella chiusura esterna o
    dei suoi organismi (legge, balconi, aggetti,
    parapetti, cornicioni, lesene, avancorpi) in
    grado di provocare anomalie nel flusso naturale del vento nelle adiacenze e sollecitazioni specifiche eccezionali;
  • sistemi di ventilazione artificiale degli ambienti.

Requisiti di resistenza in caso di incendio
Descrizione
Capacità o attitudine di consentire, in caso di incendio, operazioni di soccorso conservando una funzionalità di emergenza durante le fasi dell’incendio nelle quali avviene l’evacuazione dell’edificio o vengono portati i soccorsi, con trollando l’attacco e la propagazione dell’incendio di provenienza sia interna sia esterna.
Caratteristiche

  • infiammabilità dei materiali costituenti;
  • temperatura di ignizione dei materiali costituenti;
  • propagazione della fiamma sulle superfici
    esposte;
  • modalità di combustione;
  • prodotti della combustione alle diverse temperature;
  • possibilità di deflagrazione;
  • possibilità di detonazione;
  • formazione di miscele o gas esplosivi;
  • comportamento statico alle varie temperature e nel tempo;
  • temperatura di fusione dei materiali costituenti;
  • potere calorico dei materiali costituenti;
  • criteri statici.

Il fornitore dovrà documentare in modo specifico le caratteristiche dei componenti rilevanti per questi requisiti.

Requisiti relativi alle variazioni di temperatura
Descrizione
Capacità o attitudine di:

  • controllare i fenomeni igrotermici conseguenti alle variazioni di temperature previste o specificate, evitando che l’eventuale
    condensa possa arrecare danno a parti non
    progettate per essere bagnate;
  • ammettere il drenaggio o l’evacuazione delle acque di condensa che si possono formare
    in zone o parti progettate per essere bagnate;
  • consentire nel tempo i movimenti derivanti
    da dilatazioni o contrazioni termiche ripetute senza che da ciò derivi danno o menomazione funzionale;
  • sopportare le sollecitazioni derivanti dalle
    dilatazioni e contrazioni termiche senza dare
    luogo a danno o menomazione funzionale;
  • prevedere e ammettere le frecce e gli spostamenti elastici provocati da conseguenti a
    variazioni di temperatura senza danno o menomazione funzionale.

Caratteristiche

  • usura in corrispondenza dei giunti;
  • rumorosità;
  • sollecitazioni assiali di pannelli, montanti e
    traverse;
  • permeabilità all’aria;
  • tenuta all’acqua;
  • giochi di montaggio e messa in opera;
  • tolleranze dimensionali;
  • efficienza strutturale;
  • comportamento acustico;
  • coerenza dei movimenti relativi fra le parti e
    i componenti del sottosistema;
  • manovrabilità delle pani mobili;
  • fenomeni di condensa e formazione di condense interne alle chiusure esterne;
  • durabilità dei materiali e dei prodotti di
    giunzione;
  • caratteristiche di isolamento termico;
  • concezione dei giunti e loro tenuta;
  • resistenza al fuoco;
  • coefficiente di assorbimento delle radiazioni;
  • coefficiente di dilatazione termica;
  • resistenza in caso di incendio.

Requisiti acustici
Descrizione
Capacità o attitudine di:

  • isolare dai rumori provenienti dall’esterno
    (traffico, rumori vari,…);
  • prevenire rumori generali all’interno dell’edificio (vibrazioni delle strutture, rumori attraverso condotti ed intercapedini,…);
  • prevenire i rumori generali dalla chiusura
    stessa e dai sottosistemi che la compongono
    (sonorità dovuta al vento tangenziale su elementi sporgenti della chiusura stessa, possibili effetti di turbolenza o di risonanza di cavità, rumorosità di organismi di oscuramento o di schermatura solare e delle relative
    manovre, scricchiolii dovuti a dilatazioni e
    contrazioni termiche).

Caratteristiche

  • massa areica e spessore di ciascun singolo
    strato;
  • permeabilità all’aria;
  • sistemi di fissaggio e collegamento strutturale;
  • condizioni ai bordi delle lastre di vetro e dei
    pannelli di tamponamento in genere;
  • frequenze proprie e frequenze di coincidenza dei componenti collegati;
  • presenza e dimensione di intercapedine fra i
    vari strati costitutivi delle chiusure esterne;
  • presenza di canalizzazioni o di elementi continui rigidi all’interno delle chiusure esterne;
  • percentuale di superfici apribili o comunque
    di superficie vetrata rispetto alla superficie
    complessiva;
  • assorbimento delle dilatazioni e delle contrazioni termiche;
  • manovre di parti mobili e accessorie;
  • schermi e geometria della chiusura esterna
    (parapetti, logge, aggetti,…);
  • angolo di incidenza con cui le onde sonore
    investono la chiusura esterna;
  • orientamento della superficie della chiusura
    esterna rispetto alle linee di traffico;
  • geometria e condizioni morfologiche del
    contesto urbano;
  • elementi di separazione orizzontali e verticali interni;
  • dinamica del vento attorno all’edificio.

Requisiti relativi alla permeabilità all’aria

Descrizione
Capacità o attitudine di controllare la quantità di aria che le attraversa.
La permeabilità all’aria si esprime in metri cubi all’ora riferiti all’unità di superficie apribile (m2) o all’unità di lunghezza (m) di giunti apribili in funzione di specificate pressioni.

Caratteristiche

  • differenze di pressione fra interno ed esterno;
  • dinamica del vento attorno agli edifici;
  • comfort degli abitanti;
  • comportamento igrotermico;
  • comportamento acustico;
  • invecchiamento e fenomeni di aggressione
    chimica;
  • manutenzione;
  • consumi energetici;
  • comportamento durante l’incendio;
  • isolamento termico;
  • sistemi di giunzione;
  • caratteristiche delle vetrate;
  • differenze di temperatura fra superfici esterne e interne della chiusura;
  • differenze di temperatura fra parte alta e
    parte bassa dell’edificio e dei vani;
  • differenze di temperatura fra esterno e interno;
  • tiraggi naturali innescati da elementi continui e verticali;
  • movimenti degli strati limite dell’aria in
    corrispondenza delle superfici;
  • geometria dell’edificio;
  • efficienza strutturale;
  • manovrabilità delle parti mobili e sviluppo
    dei giunti;
  • modalità di messa in opera.

Requisiti di resistenza agli urti

Descrizione
Capacità o attitudine di resistere senza degrado funzionale, deformazioni permanenti o
altre menomazioni alle sollecitazioni derivanti
da urti con corpi molli e da urti con corpi duri.
In sede progettuale è necessario specificare
le caratteristiche dinamiche degli urti possibili
e in particolare i seguenti aspetti:

  • massa, velocità e superficie di contatto dei
    corpi che possono urtare le chiusure esterne
    sulla faccia interna e/o sulla facciata esterna;
  • durezza dei materiali costituenti tali corpi e
    caratteristiche di forma significative;
  • aree di possibile esposizione agli urti;
  • implicazioni sulla sicurezza di persone e cose derivanti dagli urti e dalle loro conseguenze sulle chiusure esterne.

Caratteristiche

  • massa, caratteristiche meccaniche dei materiali costituenti la chiusura esterna;
  • finitura superficiale esterna e interna;
  • durezza degli strati di supporto e degli strati superficiali;
  • resistenza degli strati superficiali e degli
    strati di supporto;
  • fissaggio e collegamento della chiusura
    esterna al sistema strutturale portante dell’edificio;
  • sicurezza di persone e cose;
  • durata e affidabilità.

Requisiti di tenuta all’acqua
Descrizione
Capacità o attitudine di impedire che acqua di origine meteorica o di lavaggio raggiunga parti della chiusura stessa o dell’edificio che non sono state progettate per essere bagnate.
Caratteristiche

  • caratteristiche della pioggia battente;
  • dati climatologici della zona;
  • dinamica del vento attorno all’edificio;
  • probabilità di precipitazioni nevose e di fenomeni di rigelo;
  • porosità del manto superficiale esterno;
  • permeabilità dei materiali costituenti;
  • geometria dei giunti;
  • articolazione formale geometrica delle facciate;
  • articolazione dei materiali di giunzione;
  • permeabilità all’aria;
  • resistenza al carico del vento e agli effetti
    del vento;
  • comportamento alle variazioni di temperatura;
  • permeabilità al vapore dei materiali costituenti;
  • mantenimento nel tempo delle caratteristiche fisiche, chimiche e della geometria del
    paramento esterno;
  • efficienza strutturale;
  • capillarità e caratteristiche di finitura superficiale;
  • presenza di drenaggi;
  • condizioni di pressione e loro variabilità;
  • possibilità di reazioni chimiche;
  • modifiche delle caratteristiche meccaniche
    di coibenza e di trasmissione termica dei
    materiali;
  • modifiche dei coefficienti di adduzione superficiale.

Requisiti relativi al comportamento igrotermico

Descrizione
Capacità o attitudine di mantenere la temperatura della superficie interna il più possibile vicina a quella dell’aria dell’ambiente interno nelle varie situazioni di clima esterno e di clima interno previste, limitando al minimo l’apporto energetico degli impianti di climatizzazione (riscaldamento, raffreddamento, ventilazione) e controllando i fenomeni di condensa
possibili.
In particolare il collegamento con il contesto adiacente dovrà essere concepito e realizzato in modo da ridurre i fenomeni dovuti a discontinuità della resistenza termica della parete esterna.

Caratteristiche

  • profilo climatologico esterno;
  • condizioni di comfort fisico-psicologico in
    relazione alle attività delle utenze previste
    all’interno;
  • regime di irraggiamento solare;
  • energia di gestione del contesto costruito;
  • regime di condizionamento termico e impianto relativo;
  • orari e stagioni di utenza;
  • massa degli strati costituenti le chiusure
    esterne;
  • massa degli strati costituenti i pavimenti, i
    solai, i divisori interni e i sistemi di copertura;
  • coibenza dei materiali costituenti le chiusure esterne;
  • coibenza dei materiali costituenti pavimenti
    e solai, divisori interni e sistemi di copertura;
  • sistemi di chiusura delle parti mobili delle
    chiusure esterne;
  • sistemi di oscuramento e schermatura solare;
  • sistema di ventilazione (naturale e artificiale);
  • presenza di discontinuità e giunti;
  • permeabilità all’aria dei giunti;
  • porosità e rugosità delle superfici esterne ed
    interne;
  • colore della superficie interna ed esterna e
    loro coefficiente di assorbimento spettrale;
  • movimenti dell’aria negli strati limite esterni, interni e intermedi;
  • rapporto tra superficie trasparente e superficie opaca;
  • resistenza e comportamento alle sollecitazioni derivanti dal carico del vento;
  • permeabilità al vapore d’acqua;
  • efficienza strutturale.

Requisiti di affidabilità
Descrizione
Capacità o attitudine di mantenere sensibilmente invariata nel tempo la qualità secondo precisate condizioni d’uso e mediante operazioni di:

  • ispezione, cioè di supervisione analitica e
    sistematica allo scopo di individuare e denunciare segni di degrado difetti incipienti,
    danni accidentali;
  • prevenzione, cioè di intervento corrente necessario per evitare fenomeni critici e/o irreversibili;
  • manutenzione, cioè di intervento di ripristino e sostituzione di parti, di elementi o di finiture superficiali che abbiano raggiunto il limite di vita economica relativo.

Caratteristiche

  • efficienza strutturale;
  • resistenza al carico del vento e ai suoi effetti collaterali;
  • resistenza in caso di incendio;
  • permeabilità all’aria;
  • comportamento igrotermico;
  • resistenza al contatto con i liquidi;
  • resistenza ai fenomeni elettrici, elettromagnetici e di irraggiamento;
  • comportamento acustico;
  • tenuta all’acqua.

Requisiti ottici e visivi
Descrizione
Capacità o attitudine di garantire la possibilità di vedere dall’interno verso l’esterno, e viceversa quando desiderato, di controllare fenomeni di abbagliamento, di controllare l’illuminazione per lo svolgimento delle attività all’interno dell’edificio.

Caratteristiche

  • controllo del comfort igrotermico;
  • illuminazione naturale delle superfici e degli spazi utili;
  • illuminazione artificiale delle superfici e degli spazi utili;
  • bilancio termico ed energetico;
  • sicurezza e protezione visiva;
  • manutenzione e pulizia;
  • comfort acustico;
  • controllo del microclima interno.

Requisiti relativi all’operabilità delle parti mobili
Descrizione
Le parti mobili dei serramenti devono poter essere aperte e chiuse mediante l’applicazione di sforzi agibili dall’utenza e senza implicare operazioni pericolose.
I sistemi di chiusura e i relativi accessori devono essere in grado di sopportare e trasferire al contesto adiacente (telai fissi e componenti adiacenti) le sollecitazioni derivanti dal peso proprio delle parti mobili nelle diverse posizioni di apertura.
Caratteristiche

  • sicurezza degli utenti;
  • resistenza al carico del vento;
  • tenuta all’acqua;
  • permeabilità all’aria;
  • affidabilità e durabilità;
  • rumorosità durante la manovra;
  • rumorosità indotta dalla dinamica del vento;
  • efficienza strutturale.

Gli agenti atmosferici sono i principali artefici del giudizio di un serramento. La classica caratterizzazione della finestra riguarda gli aspetti prestazionali primari: permeabilità all’aria, tenuta all’acqua, resistenza al vento. È di facile supposizione che i tre agenti esterni influenzino non solo il comportamento del componente, ma interagiscono con l’ambiente interno come ad esempio i ricambi d’aria, l’isolamento termico, l’inquinamento dell’aria, il microclima.
I controlli sul serramento finito riguardano in particolare caratteristiche che più interessano il committente e l’utilizzatore finale. Per la valutazione di una finestra è determinante la definizione della sua idoneità all’uso, della sua funzionalità, che viene ottenuta a seguito di un esame adeguato del progetto costruttivo – compreso quello relativo ai profilati impiegati, ai tipi di accessori utilizzati – e con valutazione del comportamento a sollecitazioni che imitino quelle che l’infisso potrà sopportare nella sua lunga vita in esercizio.
Il complesso di caratteristiche prestazionali che si richiedono ad un serramento si può riassumere nelle seguenti principali:

  • comportamento alla permeabilità all’aria;
  • comportamento alla tenuta all’acqua;
  • resistenza al carico del vento.

Queste caratteristiche sono quantitativamente valutabili secondo metodi di prova unificati sia in sede nazionale che internazionale. Le norme fissano inoltre i livelli di queste caratteristiche, che definiscono l’appartenenza del serramento a classi prestazionali diverse.
Di seguito vengono brevemente passati in rassegna questi tre gruppi di caratteristiche, con i principi dei metodi che le valutano e il loro significato.
A) Permeabilità all’aria
I risultati di questa prova sono espressi in m*/h . m se il riferimento viene fatto alla lunghezza dei giunti, o in m3/h.m2 con riferimento alla superficie della finestra. In ambedue i casi le prove si svolgono sottoponendo la finestra installata in un dispositivo di prova opportuno fino ad una pressione statica massima di aria, che dipende dalla categoria prevista per quel tipo di finestra. La valutazione quindi deriva dalla quantità di aria che viene lasciata filtrare attraverso i giunti, secondo una classificazione data dalla norma UNI EN 12207 (Fig. 17).
Le pressioni esercitate in prova corrispondono a velocità di vento derivabili dalla relazione:

Fig.17

B) Tenuta all’acqua La prova che valuta questo comportamento determina a quale pressione di vento l’acqua piovana può penetrare all’interno dell’edificio. La prova è condotta a pressione costante e ad impulsi di pressione. Il comportamento è condizionato sia dalla risposta del telaio sia dalla tenuta delle guarnizioni, e viene classificato nei livelli riportati in tabella secondo la norma UNI EN 12208.
I campioni che permettono la penetrazione di acqua alla pressione zero prima del termine di 5 min non possono essere classificati. I campioni che risultano impermeabili a pressioni di prova maggiori di 600 Pa per un minimo di 5 min devono essere classificati Exxx, dove xxx è la pressione massima di prova. È possibile stimare la quantità di acqua che potrebbe infiltrarsi nei giunti del serramento
mediante la relazione:


C) Resistenza al carico del vento I serramenti sottoposti alle prove previste dalla UNI-EN 12210 sono classificati in sette classi.

Classificazione
Il metodo di prova determina i limiti (P1, P2 e P3) per il campione sottoposto a prova. Detti limiti sono espressi in Pascal (Pa). Le relazioni tra i limiti sono:

  • P2 = 0,5 P1;
  • P3 = 1,5 P1.

La classificazione deve essere in accordo con i risultati delle prove di resistenza al vento a pressioni di prova positive e negative.

Classificazione della freccia relativa frontale
La freccia relativa frontale dell’elemento più deformato del telaio sottoposto a prova, misurata ad una pressione di prova P1 deve essere classificata come prescritta dal prospetto
seguente:

Requisiti
Al fine di poter classificare il prodotto devono tra l’altro essere soddisfatti i seguenti requisiti.

Sotto pressione del vento P1 e P2

Nessun difetto visibile nel corno di un controllo eseguito con osservazione visiva normale e corretta ad una distanza di 1 m con luce naturale.

Il campione deve rimanere in buono stato di funzionamento e l’aumento massimo della permeabilità all’aria risultante dalle prove di resistenza al vento a P1 e P2, non deve essere maggiore del 20% rispetto alla permeabilità all’aria massima ammissibile per la classificazione di permeabilità all’aria ottenuta precedentemente.

Sotto pressione del vento P3
Devono essere consentiti difetti come flessione e/o svergolamento di qualsiasi elemento accessorio e la fessurazione o formazione di crepe di qualsiasi elemento componente del telaio qualora non si verifichino distacchi di singole parti e che il campione sottoposto a prova rimanga chiuso.
Comunque se si rompe il vetro è consentito sostituire e ripetere la prova un’altra volta.

Classificazione della resistenza al carico del vento

I carichi del vento e la corrispondente freccia relativa frontale devono essere combinati in una classificazione globale come indicato nel prospetto.
L’unica fonte di dati sul vento rimane la norma CNR-UNI 10012 che suddivide il territorio italiano in quattro zone:

La pressione viene inoltre variata in funzione dell’altezza dell’edificio considerato con un andamento evidenziato in Fig. 18.

L’andamento del vento in prossimità dell’abitazione è cosa di difficile trattazione. Molti studi sono stati eseguiti sia su scala reale che in laboratorio con modelli che hanno evidenziato l’andamento delle pressioni positive o negative
(Fig. 19).

È anche importante sottolineare come il comportamento del serramento potrà essere molto differente nei casi siano presenti pressioni positive oppure negative.

In Fig. 20 e 21 sono riportati gli andamenti della pressione in funzione della velocità del vento per comodità di interpolazione e della differenza ulteriore che può avere il vento in funzione del sito dell’edificio. La correzione fra aria, acqua, vento viene rimarcata dalla fa se progettuale del sistema di tenuta del serramento. Ciò indica come la garanzia di tenuta può essere realizzata con metodi differenti dal profilo alla guarnizione particolare.
Le tecniche oggi adottate vengono classificate in due gruppi:

  • a doppia guarnizione;
  • a giunto aperto.

L’argomento molto particolare e specifico richiederebbe più ampio spazio. Ricordiamo solo che le guarnizioni rivestono nei serramenti di oggi un ruolo basilare che non possedevano negli anni passati.
I materiali adottati e le forme possibili hanno permesso di realizzare elementi di tenuta con caratteristiche di durata e di funzionalità elevate. Un aspetto da non trascurare è la messa in opera del serramento. Questa fase finale, molte volte pregiudica l’intera prestazione.
I giunti del serramento possono essere risolti ottimamente, ma i giunti fra questo e il sostegno di muratura comporta ancora alcune in
certezze soprattutto se l’operato viene svoltoda tecnici non preparati. Le tecniche di posa variano in funzione del materiale con cui è realizzato il telaio ed è quindi palese che la posa
deve essere differente al suo variare.
La conclusione possibile di un argomento così vasto ed intrecciato può essere la tabella riassuntiva della norma UNI 7979 che riportiamo (Tab. 3). Il prospetto rappresenta la sintesi di tutto quanto esposto in quanto possono essere definite le classi prestazionali del serramento in funzione del tipo di esposizione, della zona climatica, della zona di vento, dell’altezza dell’edificio. Una nota negativa proviene dalla constatazione che la maggioranza dei tecnici non è a conoscenza della norma e quindi non l’utilizza. Essa permette di evitare i reclami soliti e i diverbi tra fornitori e utilizzatori, è la base di ogni capitolato prestazionale anche se semplicissimo. In ogni caso è necessario che i costruttori di serramenti inseriscano
i dati relativi alle classi di appartenenza dei sistemi costruiti permettendo ai progettisti di attingere alla fonte i valori necessari.

La statica del serramento
Le caratteristiche meccaniche del serramento influenzano ogni parte dell’elemento costruttivo dal materiale con cui è prodotto agli elementi complementari quali guarnizioni e fissaggi.

È prassi comune oggi sottolineare con più forza le caratteristiche di tenuta all’aria, di permeabilità all’aria e di resistenza al vento rispetto al comportamento statico-meccanico
nel suo complesso. Questo è sicuramente dovuto alla influenza che la normativa riguardante i tre temi sopra ricordati ricopre e che viene riportata in ogni richiesta di appalto o di preventivazione. La resistenza al vento, in particolare, si riferisce ad azioni più irregolari ed al calcolo di base per la progettazione nonché al dimensionamento del profilo e del relativo fissaggio al supporto. Il calcolo parte dall’analisi delle sollecitazioni indotte dagli agenti che le provocano. Questi si possono suddividere sommariamente in due gruppi: agenti esterni quali il vento, agenti interni quali gli urti o le deformazioni. La progettazione riveste quindi un ruolo essenziale e le ipotesi semplificative di calcolo ne sono il corrispettivo esempio.
In Fig. 22 sono riportate alcune tipologie di serramenti. La superficie vetrata è suddivisa in triangoli e trapezi, ognuno dei quali permette di verificare staticamente il lato maggiore relativo.

Questa prassi permette di suddividere un carico agente sulla intera superficie in funzione dei lati del serramento (generalmente in numero di quattro). Analizziamo il serramento ad un’anta, il cui lato H risulta caricato con andamento tra pezoidale (che rivediamo in Fig. 23) in cui il carico viene sopportato dal profilo. L’andamento della pressione del vento è visibile in Fig. 19 (che permette di analizzare le zone di un edificio sottoposto a pressioni e depressioni). Il raffronto fra le Figg. 23 e 19 permette di ricercare il comportamento meccanico relativo. Tralasciando di riportare la trattazione completa ricordiamo solo alcune formule essenziali analizzabili in tabella. 4. Queste permettono di ottenere, con le caratteristiche del profilo, del materiale utilizzato e della forza del vento, le dimensioni più importanti di altezza e larghezza del serramento.

La conseguenza importante del dimensionamento sono i fissaggi che devono essere eseguiti per garantire che il serramento sia solidale con il sostegno. In tabella 5 è riportato un abaco di facile consultazione che permette di ottenere il numero di fissaggi sui lati di una finestra.

Sono riportate le dimensioni principali: larghezza (L) e altezza (H) in metri. Esterni a queste a guisa di parentesi il numero di fissaggi necessario relativo a L e H per ogni singolo lato. Il prodotto EJ deve essere dichiarato dal fornitore degli infissi (nel caso in cui i materiali costituenti i profili fossero due o più di due, ad esempio Ferro + PVC, si sostituisce il prodotto EJ con E1J +E2J2 + … En Jn).

A = Larghezza dell’anta mobile maggiore o massima distanza fra i punti di chiusura in orizzontale (fra anta mobile e telaio fisso) [cm].
B = Massima distanza fra le cerniere o punti di chiusura in verticale (fra anta mobile e telaio fisso) [cm].
C = Distanza fra lo spigolo dell’anta e la cer- niera (o punto di chiusura) più vicina ad esso in direzione verticale [cm].
h = Altezza del montante verticale [cm].
l = Lunghezza del traverso orizzontale [cm].
H = Altezza dell’infisso [cm].
L = Larghezza dell’infisso [cm].
V = Spinte del vento (kg/m2)
E = Modulo elastico (kg/cm2)
J = Momento di inerzia del profilo (cm4)

Il comportamento meccanico del serramento in PVC può riguardare alcuni aspetti essenziali per la funzionalità e la sicurezza del serramento, di cui i principali sono:

  • le deformazioni;
  • la resistenza agli urti;
  • la resistenza delle saldature;
  • le dilatazioni termiche;
  • l’ancoraggio delle cerniere.

Prosegue….. Scarica il documento completo