Gruppo Green PVC Compounds: al servizio della sostenibilità e dei trasformatori

All’interno del sito è stata predisposta una nuova area allo scopo di dare le corrette indicazioni sui vantaggi prestazionali e di sostenibilità dei compounds di PVC prodotti sotto il Marchio Green PVC Compound.

Con quest’area si vuole dare spazio a tutte quelle applicazioni in cui il Compound di PVC può giocare un ruolo importante come “materiale di scelta”.

Innanzi tutto con questa area dedicata si vuole promuovere la qualità, la sostenibilità e la capacità innovativa delle aziende che, aderendo al Marchio Green PVC Compound, vogliono contribuire a migliorare il mercato e l’immagine del PVC e contribuire, ove possibile, alla crescita di tutta la filiera di trasformazione a valle.

Questa volontà parte anche, e principalmente, dal fatto che le nuove normative (il Regolamento Reach, la gestione delle sostanze, il controllo delle emissioni, la sicurezza sul posto di lavoro, etc) costringono i trasformatori ad adeguarsi a regole sempre più stringenti al di fuori di quello che è il “core business” dell’azienda a cui devono essere comunque dedicate significative risorse umane ed economiche.

L’attività di “compoundazione” è stata sempre considerata un’attività di trasformazione probabilmente perché si adottano le stesse tecnologie utilizzate per produrre i manufatti come ad esempio l’estrusione per tubi o la calandratura per film. Ma è corretto considerare un produttore di compound un trasformatore? O non è più corretto considerarlo un “produttore di materia prima”? In fondo il produttore di compounds di PVC è un produttore di un preparato attraverso il quale il vero trasformatore a valle realizza il manufatto finito da mettere sul mercato.

Se vediamo il produttore di PVC Compound come un produttore di materia prima per la trasformazione, possiamo capire meglio che esso carica su di sé tutte le problematiche della gestione delle singole sostanze presenti nel preparato (Reach e idoneità delle sostanze all’applicazione, schede di sicurezza, controllo delle emissioni all’aria e nell’acqua, monitoraggio dei luoghi di lavoro, etc).

Naturalmente non tutti i trasformatori possono utilizzare PVC compounds per produrre determinati articoli, ma per quelle applicazioni ove è possibile, questo permetterebbe loro di concentrarsi sul “core business” della attività dedicando alla produzione del manufatto tutte le risorse disponibili e lasciando al produttore di PVC Compound la responsabilità di sostituirli nell’osservanza delle regole imposte dal Regolamento Reach, nel semplificare la gestione delle schede di sicurezza, nello stoccare e gestire le diverse sostanze necessarie alla produzione dell’articolo, nell’attrezzare l’impianto per il controllo dell’ambiente di lavoro e delle emissioni.

Quanto sopra è proprio quello che le aziende aderenti al Marchio Green Compounds del PVC Forum Italia danno e vogliono dare ai propri clienti trasformatori.

L’attività di compoundizzazione in Italia

In Italia si trasformano in PVC compounds ogni anno oltre 200.000 tonnellate di PVC polimero.
Nonostante la perdurante situazione di crisi sofferta dall’industria delle materie plastiche, la produzione di compound di PVC ha mostrato una sostanziale tenuta rispetto ad altri settori, facendo anzi registrare segnali di ripresa nell’ultimo periodo, con un sensibile e costante aumento delle esportazioni.

Attraverso il processo di compoundazione, ovvero la miscelazione della resina di PVC con diversi additivi (stabilizzanti, plastificanti, lubrificanti, filler e pigmenti) opportunamente scelti, si ottengono granuli di PVC in grado di assicurare al prodotto finito, in base alla formulazione utilizzata, specifiche caratteristiche tecniche e funzionali, ma anche di compatibilità ambientale.

Tutto questo grazie anche al lavoro e all’impegno delle aziende appartenenti al Gruppo G Compounds del PVC Forum Italia. E proprio per migliorare sempre più la compatibilità ambientale delle produzioni e dei prodotti, sono ormai diversi anni che il gruppo di aziende aderenti al Marchio Green PVC hanno sviluppato processi e prodotti sempre più sostenibili in termini di eco‐compatibilità e sicurezza per il consumatore.

Come parte della filiera europea del PVC (produzione e trasformazione) e del PVC Forum Italia, il Gruppo Compounds partecipa alla sfida dello sviluppo sostenibile seguendo, attraverso l’adesione al Marchio Green PVC Compounds, le indicazioni del programma VinylPlus (www.vinylplus.eu), migliorando i processi di produzione e minimizzando:
1. l’utilizzo di sostanze definite pericolose dal Regolamento Reach
2. le emissioni e garantendo la sicurezza degli impianti
3. la produzione di rifiuti e garantendo l’adozione di sistemi di gestione riconosciuti quali ISO 9001, ISO 14000 e, in alternativa, il programma Responsible Care di Federchimica.

Il contributo del Gruppo G Compounds alla filiera del PVC

Nel pieno rispetto delle norme per una corretta concorrenza, le aziende del Gruppo hanno scelto, da diversi anni, di adottare politiche comuni in termini di garanzia di qualità ed elevati standard ambientali secondo parametri ancor più stringenti rispetto alle disposizioni di legge.

Questo impegno ha portato nel 2007 alla definizione e adozione di un marchio volontario di qualità e sostenibilità, il Marchio Green PVC Compound, che assicura e semplifica, tra l’altro, la gestione dei requisiti previsti dal Regolamento Europeo REACH.

L’impegno profuso dalle aziende aderenti al Gruppo Green PVC Compounds del PVC Forum Italia in termini di qualità e sostenibilità delle produzioni, comporta significativi vantaggi di cui possono usufruire le aziende di trasformazione, che si aggiungono ai vantaggi derivanti dal fatto di acquistare un compound di PVC.

Vantaggi per il treasformatore di acquistare Compounds di PVC:
• evita i problemi legati alla gestione di tutte le SDS sulle sostanze acquistate e di mettere in atto tutte le misure previste per la manipolazione delle sostanze;
• non deve farsi carico di tutte le regole imposte dal Regolamento Reach sulle sostanze;
• beneficia di una semplificazione organizzativa, avendo di fatto delegato al produttore di compounds la gestione degli stoccaggi, trasferimenti e blending;
• deve farsi carico di minori responsabilità (emissioni polveri, salute dei lavoratori, controlli ambientali);
• può dedicarsi ad una maggior specializzazione sul prodotto finito.

I vantaggi aggiuntivi per chi acquista Green PVC Compound:
• non deve farsi carico di tutte le complesse regole imposte dal Regolamento Reach sull’acquisto e sull’uso delle sostanze. Acquistare ed utilizzare Green PVC Compounds sarebbe sufficiente per garantire il trasformatore ed il consumatore che l’articolo rispetta il Regolamento Reach;
• deve solo trasferire a valle ed al consumatore le informazioni sulla sicurezza del manufatto per l’utilizzo e lo smaltimento rese disponibili dal produttore di PVC Compound a Marchio;
• può riciclare o far riciclare i propri scarti di produzione garantendo il rispetto stretto del Regolamento Reach e senza limiti applicativi. Lo stesso vale per il prodotto da riciclare o riutilizzare a fine vita;
• rispetta buona parte, se non tutti, i criteri sull’utilizzo delle sostanze presenti negli Ecolabel europei e nei Green Public Procurement italiani ed europei; Ecolable e GPP che stanno sempre più diventando un riferimento per gli acquisti di prodotti per la Pubblica Amministrazione;
• è certo di acquistare compounds prodotti in Italia.

Il Marchio Green PVC Compound: garanzia e semplificazione delle procedure REACH

Chi acquista o richiede PVC compound o manufatti prodotti con PVC compound a Marchio è sicuro di acquistare una prodotto che non solo non contiene mercurio, cadmio, cromo VI e piombo, ma anche le sostanze identificate come SVHC , come il DEHP, incluse nella Candidate List pubblicata nel sito dell’ECHA, in quantitativi superiori allo 0,1% in peso.

Con la richiesta/fornitura di Green PVC Compounds o manufatti prodotti con Green PVC Compounds, si può evitare di richiedere ripetutamente ai propri fornitori se quello specifico compound o manufatto contiene sostanze SVHC presenti in Candidate List, come richiesto dallo stesso Regolamento REACH.

Richiedere PVC Compound a Marchio e renderlo evidente al consumatore, garantisce quest’ultimo che il manufatto o il bene acquistato non è stato sicuramente prodotto attraverso l’utilizzo di SVHC ed in particolare si assicura che non sono stati volutamente utilizzati ftalati a basso peso molecolare (come per esempio il DEHP).

Poiché il marchio di qualità e sostenibilità Green PVC Compound può rappresentare non solo una garanzia, ma anche una forte leva per i consumatori e gli utenti finali, il Regolamento del PVC Forum Italia prevede la possibilità che gli stessi clienti delle aziende appartenenti al Gruppo Compound possano aderire al Marchio. Naturalmente il marchio può essere apposto solo sui prodotti finiti che contengono esclusivamente compound a marchio.

Il Regolamento prevede non solo le modalità di adesione ma anche i controlli a cui le aziende produttrici di Compounds o dell’articolo finito sono sottoposte da parte del PVC Forum Italia attraverso consulenti esterni terzi.

Le richieste del REACH sugli SVHC!

Sono definite SVHC (substances of very high concern) quelle sostanze ritenute sufficientemente pericolose da richiedere al più presto, ove esistono alternative, una loro sostituzione. Il REACH prevede che prima di essere definite SVHC, ed essere indicate in un apposito elenco ufficiale (allegato XIV), devono essere inserite in una apposita lista (chiamata Candidate List) in cui sono presenti le sostanze candidate a diventare SVHC.

Il REACH “suggerisce” che tutte le sostanze inserite nella Candidate List siano sostituite al più presto. Lo stesso REACH inoltre, per tutti i materiali e non solo per il PVC, pone degli obblighi nell’utilizzo di sostanze presenti nella Candidate List:

• Sostanze tal quali: i fornitori di una sostanza in quanto tale o come componente di un preparato che è stata inclusa nella “Candidate List”, hanno l’obbligo di trasmettere una Scheda Dati Sicurezza all’utilizzatore a valle o al distributore della sostanza, se non già prevista ai sensi normativi (art. 31.1 Regolamento REACH);

• Sostanze nei Preparati: i fornitori di un preparato non classificato come pericoloso in accordo alla Direttiva 1999/45/EC, hanno l’obbligo di trasmettere all’utilizzatore a valle o al distributore del preparato, su richiesta, una Scheda Dati Sicurezza se il preparato contiene una sostanza presente nella “Candidate List” e in concentrazione individuale uguale o maggiore dello 0,1% (p/p) per i preparati non gassosi e dello 0,2% in volume per i preparati gassosi, se non già previsto ai sensi normativi (art. 31.3 Regolamento REACH);

• Sostanze negli Articoli; i fornitori di articoli contenenti sostanze presenti nella “Candidate List” in una concentrazione > allo 0,1 % (p/p) devono fornire informazioni, in loro possesso, al destinatario dell’articolo (utilizzatore industriale o professionale, distributore, esclusi i consumatori) e, su richiesta, al consumatore entro 45 giorni dal ricevimento della domanda. Le informazioni fornite devono essere sufficienti a consentire la sicurezza d’uso dell’articolo e comprendere almeno il nome della sostanza (art. 33 Regolamento REACH). In conclusione, dal produttore della sostanza fino al consumatore finale passando per il rivenditore o distributore deve essere comunicata la presenza di sostanze presenti nella suddetta Candidate List e tale presenza dovrebbe essere inserita nella etichettatura del prodotto presente negli scaffali dei negozi di vendita. Questo obbliga l’utilizzatore di una sostanza, il produttore di un articolo e il rivenditore a chiedere ripetutamente al suo fornitore se nel manufatto/articolo acquistato e rivenduto sia contenuta una delle sostanze presenti nella Candidate List al di sopra dello 0,1% ed attendere risposta dal suo fornitore prima di metterlo in commercio.