Rimozione dei legacy additives dalla matrice polimerica

Rimozione dei legacy additives dalla matrice polimerica

Come sicuramente sapete, il problema del riciclo di PVC post consumo (quello prodotto molti anni fa) è la presenza nella formulazione di additivi permessi a quel tempo ma oggi, dopo l’attuazione del Regolamento Reach, considerati pericolosi e sottoposti ad autorizzazione o a restrizione, i cosiddetti “legacy additives”.

Negli ultimi tempi si è pensato a come rimuovere queste sostanze dalla matrice polimerica e, finalmente, oggi l’industria ha lanciato alcuni progetti di ricerca in questa direzione.

Un progetto, chiamato Remadyl, avente come obiettivo quello di sviluppare un metodo per rimuovere piombo e DEHP dai rifiuti post consumo di PVC, è stato “lanciato” all’interno del programma Horizon 2020.

Con questo progetto, ufficialmente partito a giugno e della durata di 4 anni, si vuole “ringiovanire” il “vecchio PVC” attraverso la rimozione delle sostanze pericolose che erano permesse al tempo in cui l’articolo era stato prodotto e la loro sostituzione con nuovi additivi conformi al Reach. Il progetto prevede lo sviluppo di un’innovativa tecnologia di estrazione basata su un processo di estrusione multi-step.

Remadyl coinvolge diversi partner tra cui VinylPlus, Istituti, Università, altre associazioni, trasformatori e riciclatori della filiera del PVC.
Nel progetto viene anche previsto lo sviluppo di un metodo per l’identificazione e la selezione in automatico dei rifiuti contenenti queste sostanze. Al seguente LINK è disponibile il comunicato stampa su Remadyl di cui naturalmente vi terremo informati per quanto riguarda i suoi sviluppi e sulla possibilità di una futura applicazione della nuova tecnologia.

 

Un altro progetto, anche questo finanziato dall’UE attraverso il programma di ricerca “Orizon 2020”, è stato lanciato nel giugno 2019 allo scopo di permettere il riciclo dei vecchi pavimenti in PVC eliminando i plastificanti per ottenere un PVC riciclato di alta qualità. Soprannominato “Circular Flooring”, il progetto si rivolge ad un mercato di pavimenti in PVC da 500.000 ton e ci si aspetta un impatto notevole sulla filiera del flooring in PVC.

I vecchi pavimenti in PVC, infatti, possono contenere plastificanti ftalati a basso peso molecolare (DEHP) che non sono più in uso nei nuovi prodotti. Questi plastificanti non possono essere estratti mediante processi meccanici esistenti. Per questo, il coordinatore del progetto, Fraunhofer Institute of Process Engineering insieme a Packaging IVV (Freising/Germany; www.ivv.fraunhofer.de) e CreaCycle (Grevenbroich/Germany; www.creacycle.de), hanno sviluppato un processo, denominato “CreaSolv”, che separa il plastificante attraverso una purificazione estrattiva. Il PVC puro viene quindi recuperato e i solventi possono essere completamente riutilizzati nel processo.

CreaSolv ha già superato i test di laboratorio e con il progetto si vuole valutare la fattibilità tecnica e commerciale di questo processo di riciclo per rivestimenti di pavimenti in PVC su scala industriale. Al progetto CreaSolv partecipano 11 aziende e istituti di ricerca di Austria, Belgio, Francia, Germania e Grecia.

Il comunicato è disponibile al seguente LINK.